mercoledì 15 aprile 2009

Comparatio carmini Heine et Lermontovi

Riportiamo un confronto fra due poesie, una di Christian Johann Heinrich Heine (1797-1856), l'altra del poeta russo Michail Jur'evič Lermontov (1814-1841). L'autore è un giovane appassionato di letteratura (di tutti i tempi) e della lingua latina, Andrew Kuriashkin, che vive nella città di Semipalatinsk in Kazakhstan (stato indipendente dall'URSS dal 16 dicembre 1991).
Comparatio carmini Heine “Ein Fichtenbaum steht einsam...” (“In Borea abies solus...”) et Lermontovi “На севере диком стоит одиноко” (“In Borea vasta pinus deserta”)
Anno 1841 Lermontov scripsit id carmen:

mercoledì 1 aprile 2009

CERTAMEN LATINUM MONOPOLITANUM
1° EDIZIONE

L’IISS “Galileo Galilei” di Monopoli, con il patrocinio della Presidenza della Provincia di Bari e la collaborazione dell’Università degli Studi di Foggia, istituisce il CERTAMEN LATINUM MONOPOLITANUM allo scopo di ribadire la centralità della cultura classica, di alimentare nei giovani la riflessione sull'attualità del pensiero latino e di evidenziare temi che hanno rappresentato e rappresentano momenti importanti nella formazione della coscienza del cittadino.
Leggi il bando del concorso.
AGONE PLACIDIANO
1^ EDIZIONE
Il Liceo Classico “Dante Alighieri” di Ravenna, con il concorso della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, all’interno delle celebrazioni per i settant’anni dall’inaugurazione della sua sede, indice per l’a.s. 2008/09 la I edizione dell’Agone Placidiano, gara di traduzione di un brano in prosa dal greco antico all’italiano.

mercoledì 4 marzo 2009

Quale latino, quali competenze?

Ad conloquia
SEMINARIO DI LATINOSabato 14 marzo 2009Aquileia (UD) - Piazza Capitolo,1È riconosciuto l’esonero dal servizio per la partecipazione al Convegno ai sensi dell’art. 62 del CCNL/2003 in quanto il CLE è Associazione accreditata presso il MIUR per la formazione dei docenti..Verrà rilasciato un attestato.

SEMINARIO Ore 10.00 – 12.30
Giuseppina Gambin – Loredana MaranoQuale latino, quali competenze?
Liceo „A. Einstein“ di Cervignano del Friuli (UD)
Mario RottaLatino e multimedialitàUniversità di Firenze - Laboratorio di tecnologie dell'educazione

lunedì 2 marzo 2009

Riforma Scolastica

Prenderò in esame il tema della Riforma scolastica in relazione alla corposa presenza di donne nella Scuola. Il tasso di femminilizzazione nella scuola è molto alto: 95% nella scuola primaria, 73% nella scuola secondaria di primo grado, 67% nella scuola secondaria di secondo grado. Questi dati sono confermati, a parte la scuola primaria, in tutta Europa.
Tale tendenza trova origine in convinzioni ed atteggiamenti diffusi:

Tale tendenza trova origine in convinzioni ed atteggiamenti diffusi:
1. fare l’insegnante non è da “maschio” (tanti giovani solo quando accettano una supplenza per necessità di lavoro apprezzano l’insegnamento);
2. l’insegnante non è adeguatamente remunerato: preferiscono fare il libero professionista. Oppure questo e quello. In quest’ultimo caso mantengono la cattedra per assicurarsi sicurezza e continuità economica;
3. non vogliono seguire i corsi SISS abilitanti all’insegnamento (ora sono aboliti)

D’altra parte le donne scelgono l’insegnamento, perché permette di conciliare l’impegno familiare (il mondo del lavoro non è ancora aperto al part-time).
I punti chiave della Riforma degli Ordinamenti scolastici sono:

- Educare alla cittadinanza
- Elevare il livello di apprendimento
- Contrastare la dispersione scolastica
- Promuovere l’eccellenza
- Valorizzare l’educazione al lavoro ed il dialogo con il mondo del lavoro
- Rivalutare l’Istruzione Tecnica e Professionale
- Valorizzare la libera competizione

Ogni scuola deve declinare questi obiettivi in base al proprio contesto territoriale (Autonomia scolastica).
In più ogni Istituzione, ogni Ente, ogni Scuola è chiamata a dare il suo contributo a quello che sembra l’imperativo del momento: essere competitivi. La situazione attuale richiede urgentemente il rilancio della competitività dell’intero sistema economico.
Il Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) si poneva come obiettivo far divenire l’Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”
Mario Draghi alla Sapienza: «A tutti pari opportunità di accesso agli studi, ma poi deve prevalere il merito….Garantire a tutti i giovani le medesime opportunità di successo nell'apprendimento, purché si adoperino per meritarlo, è la chiave per innalzare insieme l'efficienza e l'equità nel campo dell'istruzione. Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti in vari modi fra loro complementari. Nella scuola può essere utile aumentare la concorrenza fra gli istituti, sia nell'ambito pubblico sia in quello privato, con modalità di finanziamento che da un lato premino le scuole migliori e dall'altro trasferiscano risorse direttamente alle famiglie per ampliarne la possibilità di scelta. » Corriere della Sera 10 novembre 2006
Competitività, efficienza sono concetti ripetuti nei discorsi pubblici dei Ministri dell’Istruzione Pubblica, ma mai specificati nei dettagli: la competitività
• Nei confronti di chi e per che cosa
• Fra scuole o con il territorio?
• In creatività o per avere fondi regionali od europei?
Ripercussioni della presenza femminile nella scuola

La Riforma degli Ordinamenti scolastici è pensata neutra, in realtà dovrà essere realizzata da docenti in prevalenza donne. In questi anni le donne hanno dimostrato maggior interesse alla sostanza delle Riforme rispetto ai colleghi maschi, più scettici sulla reale validità dei cambiamenti, ma ora si insinuano anche fra loro stanchezza e demotivazione.

- Il quadro generale presenta questi caratteri specifici[1]:
1. la docente donna privilegia il linguaggio, la comunicazione, le relazioni interpersonali, il ben-essere, il clima di classe; ed ancora l’analisi del testo, le mappe concettuali, la costruzione di percorsi tematici.
Queste sono ottime caratteristiche quando la distribuzione donne-uomini è pari, in quanto il docente maschio cura altro: l’osservanza delle regole, il contatto con il mondo del lavoro, l’approfondimento di un ambito culturale.

2. la docente donna non dà adeguato spazio alle attività di ricerca e di studio: gli impegni familiari assorbono tempo, energie e frenano gli spostamenti (in Biblioteca, Università, Archivi..)
Privilegia la ricerca didattica.

3. la docente donna non ama le tecnologie informatiche, che usa raramente e soprattutto per ricerche o come strumento di scrittura. Si differenziano le docenti di lingue e di materie scientifiche che usano frequentemente i mezzi multimediali, perché hanno a disposizione pacchetti didattici o singoli esperimenti.
4. la docente donna sente il senso della competizione nel confronto con altre classi o altre scuole, anche straniere, ma solo nella realizzazione di progetti. La competizione come sistema e come contenitore di elementi misurabili (risultati, competenze, punti di forza e punti di debolezza) non incontra interesse (questo vale anche per i docenti maschi).
Adattare gli obiettivi della Scuola alla preponderanza femminile:
1. attribuire alla Scuola un alto valore formativo, condiviso e sostenuto dalla società (famiglie, Istituzioni, mondo economico): è un punto di riferimento, una meta e allo stesso tempo una spinta, uno sprone a mettere in atto gli obiettivi di Lisbona;
2. procedere per problematizzazioni: in primo piano il problema (non il programma, né i percorsi tematici, che sono descrittivi), i processi, le competenze. Domande aperte, che sollecitano risposte non pronte, ma da costruire. In questo modo si abituano i ragazzi ad usare un metodo scientifico. La problematizzazione può essere estesa a tutte le discipline. Rappresenta un nuovo modo di porsi di fronte alla realtà.
3. usare materiale multimediale pronto: esperimenti, esercizi, procedure, programmi, unità didattiche.. Sollecitare le Case Editrici a produrre materiale didattico per discipline e per competenze trasversali.
4. istituire Corsi di aggiornamento obbligatori sulla didattica delle competenze, sulla didattica laboratoriale e sull’uso del materiale multimediale;
5. prevedere il sostegno di Ricercatori universitari (in Francia è prevista la figura dell’agrégé) per saldare la didattica alla ricerca;
6. valutare i processi, per cui i docenti non si sentono giudicati.
[1] Non si può parlare di differenze di genere, ma si è autorizzati a distinguere gli interessi e le attitudini, che differenziano le donne dagli uomini..

Loredana Marano
Cervignano del Friuli, 11 febbraio 2009

sabato 28 febbraio 2009

Comes viae, una Grammatica nuova, una didattica nuova

Marano Loredana - Comes viae - ED. SIMONE Napoli 2008
Perché una nuova grammatica latina? Comes viae si propone come una novità editoriale, in quanto lo studente diventa centrale nell’attività didattica, come lettore e come esploratore di testi, valori, immaginari lontani.
Comes viae apre, pertanto, l’insegnamento della lingua latina a nuove prospettive, oltre all’approccio di tipo filologico, che costituisce la scelta ricorrente delle grammatiche in uso. Le attività proposte nei due volumi di esercizi sono orientate all’acquisizione di competenze disciplinari e, soprattutto, al potenziamento delle competenze trasversali. In questo modo anche attraverso lo studio della lingua latina lo studente apprende quei procedimenti indispensabili per poter sviluppare le sue conoscenze in qualsiasi ambito disciplinare ed adempire, quindi, al suo ruolo di cittadino attivo.

Se nella prassi la qualità di un testo scolastico si misura anche su altri parametri, quali il rigore scientifico della presentazione, la chiarezza dell’impaginazione e la facilità di consultazione, Comes viae si distingue per l’organizzazione grafica delle informazioni e per l’organizzazione logica dei contenuti. Infatti la leggibilità del testo è agevolata dalla struttura delle pagine, ben equilibrata nella ripartizione degli spazi, nella scelta delle immagini e nella determinazione dei colori.
Inoltre la consultabilità si basa sulla gerarchizzazione delle informazioni, sulla compattezza dei temi affini, raggruppati in pagine di snodo, e sulla coerenza dei quadri sinottici.

In cosa consiste l’innovazione didattica di Comes viae?
L’orientamento didattico scelto valorizza il protagonismo del discente e le esperienze professionali del docente, che convergono nell’insegnamento/apprendimento di competenze transdisciplinari:
- Comes viae mira a connettere le costruzioni grammaticali con le relazioni concettuali, le abilità linguistiche con quelle cognitive, l’organizzazione strutturale della lingua latina con la coerenza del ragionamento di tipo deduttivo, induttivo e analogico.
- Comes viae offre una pluralità di approcci e di percorsi e non un solo metodo. Questa opportunità rende il docente libero di scegliere fra i tanti quello più adatto alla propria esperienza e situazione della classe. Ne consegue che possano essere costruiti nuovi percorsi, indipendentemente dall’ordine proposto dall’autrice.
http://www.simonescuola.it/catalogo/vs103.htm

http://www.novahumanitas.it/Loredana_Marano/Comes_viae.html 

venerdì 20 febbraio 2009

ROMA: Civis romanus sum, latine loquor

Il coordinatore delle attività di formazione dell'AESPI, Giuseppe Manzoni di Chiosca ci trasmette l'invito-programma definitivo dell'atteso Corso (sotto forma di Convegno) dal titolo "Latino? Sì, grazie! Civis romanus sum, latine loquor", che avrà luogo a Roma il 26 febbraio 2009, nella prestigiosa sala piccola della Protomoteca del Palazzo Senatorio, in Campidoglio. Il Convegno gode dei patrocinio del Comune di Roma e della Fondazione Ugo Spirito.

Non si tratta di un Corso per insegnanti di latino, bensì di una riflesssione proposta a tutti sull'importanza e sull'utilità fondamentale del latino, di particolare interesse e attualità di questo nel momento attuale. L'invito è pertanto esteso a tutti.

Programma
9.00 - Apertura dei lavori: Saluto del Sindaco di Roma, On. Gianni Alemanno
Introduzione dell’Assessore alle Politiche educative e scolastiche, Laura Marsilio.
Prof. Angelo Ruggiero, Presentazione del Convegno.
9.30 - Sessione prima: Presiede: Claudio Quarantotto
Prof. Enrico Orsi, Il latino e le scienze.
Prof.ssa Francesca Orestano, Utilità del latino per lo studio delle lingue moderne.
Dott. Raffaele Ciambrone, Valore pedagogico del latino.
Prof. Tommaso Romano, Una proposta per il futuro latino, lingua viva per una nuova universalità.
10.30 - Sessione seconda: Presiede Dott. Angelo Peticca
Prof. Giulio Alfano, Il latino nel sistema dei licei e in particolare nei licei scientifici.
Dir. Scol. Vincenzo Casoria, Il latino nella Scuola Secondaria di Primo grado.
Prof. Alessandro Cesareo, L'insegnamento del latino in chiave europea.
Prof. Luca Lattanzi, Un’esperienza didattica tra metodo tradizionale e metodo natura.
Proposte delle associazioni: CNADSI, rivista Zetesis; PRISMA.
12.00.- Sessione terza:La parola ai politici:Tavola Rotonda coordinata dal Prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca;sono stati invitati:On. Francesco Aracri; On. Paola Frassinetti; On. Elena Maccanti;On. Mario Mauro; On. Nello Musumeci; On. Fabio Rampelli; Sen. Giuseppe Valditara.
E' inoltre stato invitato il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, On. Mariastella Gelmini.
13,15Prof. Filippo Franciosi Conclusioni: una risposta ai detrattori del latino.
13.30 Chiusura dei lavori.
Direttore responsabile del Corso: Prof. Angelo Ruggiero Coordinatore: Prof. Andrea Bottone
.
Ingresso libero.

VICENZA: Il Latino in Europa

I colleghi ed amici del Liceo Scientifico Statale "G.B. Quadri" di Vicenza hanno mandato al Centrum Latinitatis Europae, di cui alcuni sono soci, l'invito a partecipare - il 5 marzo 2009 - al Convegno "Do you speak Latin? Il Latino in Europa", organizzato all'interno della rete "Europa Latina".
L'iniziativa è molto interessante, anche perchè esprime profondo interesse per il latino sia nei licei classici che scientifici.

I docenti che partecipano sono esonerati dal servizio.
Trovate il programma in questi siti: http://www.istruzione.lombardia.it/news/altri_ev/feb09/latino110209.pdf
http://www.istruzionevicenza.it/Archivio_segnalazioni/2009/02/%20%20%20%20%20d%C3%A9pliant%20con%20affresco%20Pompei.pdf

domenica 25 gennaio 2009

Insegnare latino

Cari Amici, docenti, studenti, amanti del latino,
è bene discutere di didattica: troppi studenti finiscono gli studi senza aver appreso qualcosa di significativo riguardo la lingua latina, al punto da non ricordare nulla. E’ un peccato, è un’occasione mancata. Come fare per trasmettere il patrimonio di conoscenze, idee, di valori, di immagini, di stile di vita, capacità comunicativa ai giovani?
Vi invito alla discussione e ad intervenire in qualsiasi lingua (italiano, latino, francese, spagnolo, portoghese, romeno, inglese….)

Aspetto i vostri interventi: conoscere qual è la realtà della scuola, confrontarci, mettere in comune esperienze positive, trovare i punti di debolezza e proporre risposte…

Se i docenti si fanno prendere dallo scoraggiamento, come possono reagire i giovani?
Inoltre non dimentichiamo che l’Humanitas trova compimento nella cultura latina…..
Loredana Marano

Ars docendi

Amici, magistri, linguae latinae studiosi, discipuli,

in hoc locutorio interretiali disceptatio de arte docendi aperitur, quod tam multi discipuli, qui studia conficerunt, pauca aut nihil de lingua latina memoria tenent.

Hoc malum aut occasio amissa est.

Hac re omnes ad disputationem invito ut disseramus quomodo iuvenibus bona, cognitiones, scientiam atque rationes, virtutes, imagines ac traslationes, artem dicendi prodere possimus.
Colloquia adesse quacumque lingua (italica, latina, anglica, gallica, hispanica, lusitana, romanica…) potestis.

Humanitas in hereditatem tradatur!!!
Loredana Marano

giovedì 22 gennaio 2009

Riordino dei Licei

Gennaio 2009: allo stato attuale il Riordino dei licei è stato esaminato dal Senato il 18 dicembre 2008, ma non è stato approvato. E' stato rinviato di un anno ed i regolamenti dei licei (6) e degli Istituti tecnici (11 indirizzi) sono stati prorogati all’anno scolastico 2010-11.
Presentiamo la bozza di riforma: Bozza_licei_12_08
Ci saranno ulteriori cambiamenti? avviamo un dibattito sui nodi problematici di questa riforma e su quali dovrebbero essere i cambiamenti, le trasformazioni dell'insegnamento/apprendimento del latino nei licei.
Loredana Marano

Latino e Riordino dei Licei


Nel Regolamento inserito nel testo di legge n.133 del 6 agosto 2008(1), colpisce il fatto che il latino nel liceo scientifico venga tolto, o meglio venga considerato opzionale rispetto alla seconda lingua straniera, proprio in quel liceo che in questi anni ha incontrato i maggiori consensi, come dimostra il continuo aumento di iscrizioni. Secondo i dati del MIUR (Sintesi a.s. 2007-2008) il numero dei licei scientifici in Italia è doppio di quelli classici, addirittura triplo in qualche regione del Nord Italia.
Questo evidenzia tre dati di grande importanza:
1. l’ampiezza formativa del liceo scientifico, che si distingue per la sua articolazione e diversificazione di orientamenti e percorsi, ha raccolto vasti consensi fra le famiglie: in effetti gli studenti alla fine del corso di studi possono scegliere facoltà scientifiche e non (giurisprudenza, lettere, scienze politiche etc.);2. il liceo scientifico presenta una distribuzione capillare nel territorio (rispetto al Liceo classico) e può soddisfare la richiesta di chi abita lontano dalle città o dai grossi centri.3. ne deriva che qualsiasi cambiamento, se e solo quantitativo e solo in termini di sottrazione, comporta la perdita di punti di riferimento fondamentali per la costruzione di significati per le nuove generazioni.
E veniamo al dunque: cosa cambierebbe se venisse tolto il latino?Verrebbe a mancare la specificità della formazione liceale italiana, connotata, qualunque ne sia l’indirizzo, dall’humanitas.
Inoltre noi crediamo che:
1. il latino sia la sintassi dell’immaginazione;2. la specificità di un liceo sia data dalla formazione globale dell’individuo, che si basa su discipline non spendibili sul piano del lavoro, come latino e filosofia, ma altamente qualificanti sul piano culturale, perché pongono problemi ed esercitano al ragionamento;3. in particolare, il latino sia occasione di confronto con le altre discipline;4. il latino nella nostra cultura rappresenti una chiave di comprensione della realtà, in quanto “mezzo” di lettura, interpretazione dei segni del passato presenti in ogni città, in ogni luogo del territorio italiano;5. la cultura latina permetta di indagare le origini culturali delle attuali civiltà e di comprenderne le contraddizioni presenti;6. il latino accolga il presente, in quanto occasione di discussione sull’Uomo nella sua storicità ed universalità;7. il latino promuova la consapevolezza e conoscenza dello Stile classico in funzione dialogico- interculturale.
Loredana Marano Presidente di Ad conloquia 

(1)10 dicembre 2008. Prima di esprimere una valutazione sulle scelte politico-didattiche del Riordino dei Licei, ci siamo debitamente documentati nel groviglio di notizie incerte e talora contrastanti. Le considerazioni riportate si riferiscono esplicitamente al Liceo scientifico, implicitamente al Liceo linguistico.